Malata di bulimia e anoressia, oggi è una scrittrice di bestseller ed ha venduto milioni di copie: la storia di Fabiola De Clercq
Ha avuto il merito di essere stata una delle prime scrittrici ad aver acceso i riflettori sui disturbi alimentari, portandoli all’attenzione del suo pubblico di lettori. Ci troviamo nella prima metà degli anni Novanta, più precisamente nel 1994: è l’anno in cui esce Tutto il pane del mondo, bestseller dell’autrice belga Fabiola De Clercq.
Il libro sarà destinato a diventare un vero e proprio baluardo nel campo dei DCA (in modo particolare, nella letteratura riguardante bulimia e anoressia). Nel mentre, la scrittrice classe 1950 proseguirà il suo percorso di aiuto e sostegno a tutte quelle persone affette da disturbi alimentari.
Pochi mesi dopo la pubblicazione del libro, Fabiola fonda l’Associazione ABA, Onlus che si occupa di offrire assistenza a soggetti anoressici e bulimici. Avendo lei stessa sperimentato sulla propria pelle quanto dolore una simile malattia possa arrivare ad arrecare, il suo impegno in tale campo non è mai venuto meno.
Nel 1995 pubblica Donne invisibili, seguito da Fame d’amore nel 1998. Conosciamo più da vicino la storia della De Clercq, tra le scrittrici più rivoluzionarie e meritevoli che lo scorso secolo ci abbia consegnato.
Originaria di Bruxelles, all’età di 9 anni Fabiola fa le valigie insieme a sua mamma per approdare in Italia, più precisamente nella città di Roma. Proprio nello stesso giorno in cui avvenne il loro trasferimento, il padre della De Clercq morì in Belgio in un incidente stradale. Fatto, quest’ultimo, che segnerà tragicamente il futuro dell’autrice.
Anoressia e bulimia faranno la loro comparsa nella vita della scrittrice alla tenera età di 13 anni. Da quel momento in avanti, per Fabiola inizierà una vera e propria lotta contro una malattia che sarà destinata a sopraffarla. La De Clercq, pur non abbandonando mai le sue terapie psicologiche, arriverà al peso minimo di 26 kg.
Un disturbo che la accompagnerà per ben due decenni, e che Fabiola riuscirà a superare in concomitanza con la nascita della sua seconda figlia (il primogenito lo aveva avuto a poco più di vent’anni). Solo dopo essere tornata padrona di sé, la De Clercq deciderà di trasformare la terribile esperienza sperimentata in una vera e propria missione.
Con la pubblicazione di Tutto il pane del mondo e la fondazione della sua Onlus, Fabiola ha tracciato il suo destino e la sua scelta di vita: quella di aiutare migliaia di persone nell’affrontare una malattia della quale, fino a quel momento, nessuno aveva mai avuto il coraggio di parlare.
È Fabiola ad essersi aggiudicata il merito di aver rotto il muro del silenzio, di aver aperto gli occhi dei suoi lettori in merito ad un disturbo che, fortunatamente, ad oggi non viene più visto come un tabù.