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Settimana lavorativa di 4 giorni: i vantaggi, e chi la sta testando in Italia

Settimana lavorativa di 4 giorni: i benefici, e chi la sta testando in Italia. Quali sono i vantaggi in termini di salute mentale e psicofisica

Lavoro (Pixabay) GRAZIAMAGAZINE.IT

La settimana lavorativa corta, ossia ridotta a quattro giorni, prevede la distribuzione di un orario lavorativo che ammonta ad un massimo di 36 ore. In molti paesi le ore sono state ridotte anche a 30. Sono davvero molteplici le ragioni che stanno spingendo le aziende ad adottare questa tipologia di impegno del dipendente: alcuni di questi vantaggi includono un migliore equilibrio tra quella che è la vita professionale e ovviamente la vita privata.

Secondo recenti studi, infatti, coloro i quali lavorano meno ore alla settimana sono in realtà molto più produttivi. Un dipendente riposato e allo stesso tempo soddisfatto del suo impiego riesce ad offrire risultati decisamente più performanti, a concentrarsi in maniera ottimale sul suo lavoro e ad offrire in questo modo un esito ottimale. Vediamo cosa sta succedendo anche in Italia e chi sta adottando questo metodo.

Settimana lavorativa ridotta a 4 giorni: ecco chi sta la sta adottando in Italia

Team work (Pixabay) GRAZIAMAGAZINE.IT

Dicevamo dunque che anche in Italia si è fatto un esperimento per quel che riguarda la settimana lavorativa di soli quattro giorni. In brevissimo tempo c’è stato un grandissimo impatto positivo sulla vita dei dipendenti che, come accennavamo in precedenza, beneficiano di un migliore equilibrio non solo sul posto di lavoro ma anche per quel che riguarda l’aspetto personale.

Le prime sperimentazioni sono state condotte nel Regno Unito, nel 2022, ed è stato riscontrato che ridurre la settimana a quattro giorni ha portato il dipendente non solo ad una condizione di stress decisamente inferiore – per cui si sono ridotti anche notevolmente i giorni di malattia. Questo aspetto ha ingolosito, non poco, anche il nostro Paese, che si prepara alle proposte da fare ai sindacati.

Il segretario della Cgil, durante l’incontro al congresso nel mese di marzo, aveva preannunciato qualcosa del genere sostenendo proprio che le nuove tecnologie messe a disposizione per le aziende sono in grado di offrire una maggiore produttività. Di conseguenza, sarebbe possibile pensare per il futuro di tagliare e ridurre l’orario di lavoro a 30 ore alla settimana, invece delle 40.

Lavoro (Pixabay) GRAZIAMAGAZINE.IT

Gli incredibili benefici non riguardano solo il dipendente, ma occorre tenere presente anche l’impatto ambientale: si andrebbe a ridurre notevolmente le emissioni di gas serra. E ancora, il caro bollette e la possibilità di alleggerire sostanzialmente le aziende.

Magda Cirignano

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Magda Cirignano