San Felice Circeo, conosci la storia della grotta magica? Devi assolutamente visitarla! Un vero e proprio paradiso nel cuore di Latina
San Felice Circeo si riconferma essere anno dopo anno una delle meraviglie della costa laziale: la sua posizione strategica permette di poter godere non solo della straordinaria bellezza della natura, ma anche di un mix di storia, cultura e tradizione. Se desideri una vacanza all’insegna delle escursioni e dei panorama mozzafiato, non puoi assolutamente perderti il Monte Circeo che si staglia indisturbato sull’intera area.
Inoltre altro punto di forza è proprio il suo centro storico, caratterizzato da un borgo molto antico dove i turisti si perdono tra strade, case colorate e antiche chiese. Ricco di tante realtà commerciali artigianali, dove è possibile conoscere fino in fondo tutta la storia e la tradizione di Latina. Impossibile non citare la deliziosa cucina che fonda tutte le sue essere non solo sui prodotti del mare, ma anche su alcune leccornie come la Tiella.
San Felice Circeo, una vera e propria grotta delle meraviglie. Da non perdere
È famosa anche per le sue spiagge che si caratterizzano di un’acqua a dir poco cristallina e di sabbia fine e calda: per oltre 35 km si estende l’area marina protetta del Circeo dove è possibile ammirare non solo le sue scogliere, ma anche le grotte che fanno da cornice. Panorama ideale per tutti gli amanti di una vacanza all’insegna delle escursioni, come ad esempio lo snorkeling e il diving.
Ma soffermiamoci adesso sulla famosa Grotta Guattari (prende il nome dal suo scopritore) : parliamo di una delle cavità più belle del sud Italia ed è situata proprio all’interno del Parco nazionale del Circeo. Secondo le ultime informazioni, questa si estende per oltre 300 m e al suo interno si resta senza parole dalla straordinaria bellezza di stalattiti e stalagmiti che vanno a formare una sorta di scultura.
Dobbiamo fare un salto indietro al 1932, quando un gruppo di ricercatori si imbatterono nella scoperta della grotta e si è evinto che fu abitata dai primi esseri umani nel lontanissimo paleolitico. Tanto è vero che le campagne di scavo hanno riportato alla luce non solo un grande numero di pitture rupestri, ma anche alcuni strumenti come pietre e peraltro resti di animali.
Ad oggi, la grotta continua ad affascinare turisti provenienti da ogni dove, oltre alla curiosità di archeologi e speleologi che ne studiano le formazioni rocciose, oltre ad analizzare ancora quelle che sono state importanti testimonianze preistoriche.