Proteste agricoltori, arriva la prima vittoria: l’Ue fa un passo indietro

Le proteste degli agricoltori per la Nature Restoration Law sono arrivate a un primo punto di svolta: l’UE ha fatto un passo indietro.

Proteste agricoltori
Le proteste degli agricoltori riguardano l’obbligo di lasciare a riposo il 4% dei propri terreni, con enormi conseguenze dal punto di vista produttivo ed economico (Graziamagazine.it)

Quando sentiamo l’espressione “cambiamento climatico“, ormai, sappiamo un po’ tutti di cosa si sta parlando. L’aumento delle temperature medie mondiali, lo scioglimento dei ghiacci, l’inquinamento, i gas serra, la produzione di rifiuti sono solo alcuni dei problemi connessi o causa del climate change.

Di fronte a una situazione che è stata descritta da molti esperti climatologi come emergenziale le autorità governative hanno dunque cominciato a vagliare piani volti a migliorare la sostenibilità delle azioni umane quotidiane. Gli esempi di iniziative sostenibili sono tantissimi e uno di questi sta creando enorme scalpore da diverse settimane: la Nature Restoration Law, anche nota come Politica agricola comune (Pac).

Le proteste degli agricoltori si fanno sentire: l’UE propone una deroga all’espropriazione dei terreni

Fertilizzante campo
Un trattore che irrora un campo con fertilizzanti (Graziamagazine.it)

Questa proposta di legge era stata vagliata dall’Unione Europea la scorsa estate e puntava al ripristino della biodiversità degli agro-sistemi tramite l’espropriazione dagli agricoltori del 10% della terra destinata alla coltivazione. In seguito l’esecutivo comunitario ha portato avanti l’iniziativa, cercando di imporre agli agricoltori l’obbligo di lasciare a riposo il 4% dei terreni. Inutile dire che tutto ciò ha suscitato enormi proteste degli agricoltori sia in Italia che nel resto d’Europa.

Il tutto anche di fronte alle difficoltà pratiche ed economiche che il mondo dell’agricoltura sta affrontando. E proprio queste proteste sembrano essere arrivate a un punto di svolta. Stando a quanto affermato dal vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovic, infatti, l’UE vuole dare seguito a una deroga temporanea della Nature Restoration Law. Per il 2024 le condizioni rimarranno sostanzialmente invariate, ma la norma sarà ripresa nel 2025.

Solidarietà e flessibilità per gli agricoltori: portano sulle nostre tavole il cibo migliore del mondo

Abbiamo avuto una serie di eventi meteorologici estremi, siccità, inondazioni in varie parti d’Europa, e c’è stato un chiaro effetto negativo sulla produzione, sulle entrate e, ovviamente, sulla diminuzione del reddito per gli agricoltori“, ha affermato Sefcovic. Pertanto le autorità hanno voluto mostrare solidarietà e flessibilità nei confronti dei coltivatori. In particolare si punta oggi a una produzione di colture azotofissatrici e colture intercalari, senza l’uso di prodotti fitosanitari che continuerebbero a mettere a rischio la salute dei nostri ecosistemi.

In questo senso si cerca di preservare il terreno e allo stesso tempo l’attività lavorativa degli agricoltori, con una sorta di “premio” per l’alta qualità del cibo che essi fanno arrivare sulle nostre tavole. A tal proposito si è espressa chiaramente la presidente Ursula von der Leyen, dichiarando: “Gli agricoltori dell’UE mettono sulle nostre tavole il cibo migliore e più sano del mondo. Li sosteniamo con 386,7 miliardi della Politica Agricola Comune“.

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