Tutto quello che c’è da sapere se si sta per partire per la Tanzania e si ha intenzione di fare un safari. Tre regole d’oro da seguire!
Paese dell’Africa occidentale, la Tanzania è conosciuta soprattutto per le sue vaste zone selvagge, praterie che ospitano parchi nazionali tra i più conosciuti al mondo e che attirano ogni anno migliaia di visitatori; stiamo parlando del Kilimangiaro, con la montagna più alta del continente, ma ancor più del parco del Serengeti che ospita i famosi big five ovvero leoni, elefanti, rinoceronti, leopardi e bufali. E sono proprio questi ultimi l’attrazione principale del paese – che conta comunque una costa ben rinomata che attrae soprattutto grazie a Zanzibar.
Il desiderio di vederli da vicino e ammirarli nel loro habitat naturale spinge molti al desiderio di un safari, ma organizzarlo e ancor più affrontare un’esperienza del genere non è cosa da poco. Ci sono, infatti, regole da conoscere e seguire per riuscire a vivere al meglio un’avventura del genere.
Safari in Tanzania, nello zaino tanta pazienza e soprattutto tempo
Per prima cosa cerchiamo di capire che tipo di esperienza vogliamo, perché il safari non è solo quello “classico” e conosciutissimo che si fa in jeep e che arriva nelle vaste praterie steppose; oltre a questo infatti, c’è il safari a piedi che si svolge in quei luoghi più impervi, ma dove non sono presenti i grandi predatori e dove si può osservare da vicino animali che non si troverebbero nelle grandi praterie. Ma c’è anche il safari in barca ovvero quello che attraversa le sponde dei fiumi e permette di scoprire gli animali osservandoli appunto dall’acqua.
Una volta definita quale esperienza avere, è bene ricordarsi di affidarsi ai tour operator locali che conoscono la zona e sono le persone più adatte ad accompagnare i turisti in queste esperienza. Molto spesso poi sono gli stessi ranger dei parchi gli unici a poter accompagnare nei safari.
Ma se queste sono cose più o meno conosciute ed intuibili, le vere regole d’oro da seguire per un safari in Tanzania sono tre e hanno a che fare soprattutto con due concetti fondamentali: tempo e pazienza. Per fare un safari fatto bene ci vuole tempo, a volte anche tanto tempo, per riuscire non solo ad avvistare gli animali ma anche spostarsi da un parco all’altro o all’interno del parco stesso. Il che si collega anche alla regola numero due, ci vuole tanta pazienza per riuscire ad incontrare gli animali e soprattutto per lasciarsi stupire dalle loro dinamiche naturali.
Infine, mettiamo da parte le comodità vivere un’esperienza del genere vuol dire anche adattarsi ai luoghi e nella foresta o giungla non si può avere tutto a disposizione: la jeep sobbalzerà in continuazione, per esempio, perché le strade dei parchi non sono asfaltate. E sulla scelta dei parchi? Dipende dai giorni di vacanza che si hanno a disposizione, ma per conoscere la Tanzania vera e innamorarsene non dovrebbero mancare il Serengeti, il Tarangire e il Ngorongoro.