Maria Grazia Cucinotta, solidarietà alla vittima dello stupro di Palermo: “Dovremmo chiederle scusa”

Sono molto dure le parole di Mara Grazia Cucinotta sullo stupro di gruppo avvenuto a Palermo e di profonda solidarietà verso la ragazza.

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Le parole di Maria Grazia Cucinotta sullo stupro di Palermo (Instagram) GRAZIAMAGAZINE.IT

È profonda l’indignazione e la rabbia che ha suscitato il terribile stupro avvenuto a Palermo lo scorso luglio ai danni di una ragazza 19enne e compiuto da 7 ragazzi, di cui uno minorenne, all’epoca dei fatti.

Nell’opinione pubblica, che per la maggior parte ha espresso solidarietà e vicinanza alla vittima, c’è stata anche una frangia che ha manifestato insulti alla giovane che si ritrova adesso a vivere in una comunità protetta per salvaguardare la sua sicurezza.

Sui social, se da una parte ci sono state grette espressioni di odio, sono state anche moltissime le parole di sostegno alla ragazza e di condanna della violenza e della mentalità che la genera.

Partita da Instagram si è diffusa la campagna online #iononsonocarne, che riprendendo un’espressione di uno degli stupratori “la carne è carne” ha voluto dire no alla cultura che vede la donna come oggetto sessuale e che arriva ad azioni criminali di tale genere.

“Ora bisogna proteggere la ragazza”: le parole di Maria Grazia Cucinotta

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Maria Grazia Cucinotta in difesa della vittima di Palermo (Adobestock) GRAZIAMAGAZINE.IT

A partecipare alla campagna online è stata tra i tanti anche Maria Grazia Cucinotta, che ci ha messo la faccia e la scritta sulla mano.

Ma non si è fermata a questo. Ha usato parole molto dure nei confronti degli stupratori, di alcuni dei loro genitori che danno la colpa alla ragazza, in generale di una cultura che giudica e che giustifica la violenza.

Ora bisogna proteggere la ragazza dello stupro di Palermo. Tutti devono chiederle scusa. I social tacciano. Altrimenti li chiudano” così dice l’attrice in riferimento alla valanga di odio che è arrivata addosso alla ragazza proprio attraverso i social, tanto da demoralizzarla.

Pensa alla ragazza, che nel frattempo ha ripreso coraggio per andare avanti, e paragona l’azione dello stupro ad un omicidio, perchè dice “Quei bastardi hanno disposto della vita e del futuro di una persona. Equivale all’omicidio“.

Il trauma che vive una donna stuprata è enorme: “L’hanno espropriata del corpo e dell’anima. E come tutte le vittime di violenza vive in una condizione mentale tossica” afferma la Cucinotta.

Le hanno rovinato la vita. Anzi, l’hanno già uccisa” sostiene in una visione estremamente cupa della situazione. La sua è una presa di posizione molto forte, netta e tranciante. Lei stessa a 20 anni era stata aggredita da un uomo e non si è più liberata da quel dolore.

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Maria Grazia Cucinotta impegnata contro la violenza sulle donne (Instagram) GRAZIAMAGAZINE.IT

Da anni si impegna contro la violenza sulle donne e per questo ha fondato la Onlus “Vite senza paura”. Si augura pene durissime per gli stupratori, che siano senza attenuanti perché hanno massacrato quella ragazza sia fisicamente che psicologicamente.

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