Quando il tuo cane combina dei guai non si sente in colpa: scopri perché il suo atteggiamento ha tutt’altro significato.
Nonostante noi umani abbiamo l’abitudine di associare molte prerogative del nostro essere ai nostri amici a quattro zampe, in realtà alcuni lati del loro carattere sono molte diverse da noi. Un valido esempio a tal proposito potrebbe essere quello attinente alla reazione di un cane dopo aver combinato un pasticcio.
Può capitare, infatti, che un cane possa far accidentalmente cadere il vaso di una pianta a terra e che poi ci guardi con la tipica espressione di chi si sente in colpa. Ma è davvero così?
Perché il cane non si sente in colpa quando combina guai
I risultati di alcune importanti ricerche sull’argomento sono riusciti finalmente a dimostrare quale sia il reale motivo che spinge i cani ad avere, almeno apparentemente, l’atteggiamento di chi si sente in colpa per aver combinato un guaio.
Il cane – diversamente dal suo antenato lupo – appare come un animale particolarmente estroverso. Il suo mostrarsi perennemente amichevole ai nostri è stato associato dai ricercatori ai comportamenti derivanti la sindrome di Williams. Ovvero una rara malattia genetica che colpirebbe anche gli esseri umani rendendoli molto più socievoli.
Se in “Beginners” del 2010 un amabile Jack Russell Terrier comunica con il protagonista del film grazie ai sottotitoli, oltre che alle sue espressioni ed espressive sopracciglia, attestate ora come il frutto di secoli di addomesticamento di questo animale, il fatto che i cani sappiamo parlare – emettendo dei suoni che ricordano la nostra lingua – sarebbe un ulteriore mito da sfatare.
È risaputo, infatti, che i cani riescono a memorizzare circa un centinaio di parole, da intendere da un punto di vista prettamente fonetico, e pertanto sarebbero in grado di imitarli oppure di agire di risposta ad essi. Non è un caso, dunque, che un cane udendo la parola “fuori” o “cibo” reagisca come se avesse compreso il suo significato.
In realtà questa reazione è data dalla sua capacità di memorizzare più suoni e di associarli con facilità, ad esempio, a un determinato momento della loro routine. Per un cane abituato a viaggiare, ad esempio, potrebbe accadere di notare una reazione di gioia nel comunicare lui che lo porteremo in una spiaggia per cani.
Fido, il significato dello sguardo “colpevole”
Se preoccuparci per il fido – cercando di scoprire se ha freddo o se riesca a sentirsi a suo agio in casa – è per noi un gesto spontaneo, non sarà allora insolito scoprire che il cane si rapporta a noi in un modo molto simile.
I cani non si sentono in colpa dopo aver combinato un guaio ma la loro espressione ci lascia credere che sia così. Il cane assume uno sguardo “colpevole” quando avverte la nostra rabbia. Reagisce dunque di riflesso al nostro disappunto: di fronte a un comportamento che non avrebbe dovuto tenere oppure di fronte alla distruzione di un oggetto a cui tenevano particolarmente.
Ciò denota pur sempre la sua sensibilità. Pertanto dovremmo noi stessi rapportarci con l’assunto che il fido non riesca a comprendere ciò che è lecito fare o meno. Semplicemente segue le nostre indicazioni e abitudini. Non spaventiamolo.