Grasso addominale persistente: quali sono le malattie che può provocare

Si fa presto a parlare di obesità, ma per riuscire ad intervenire in maniera adeguata bisogna anche capire com’è distribuito il grasso addominale.

Grasso addominale dottore
Grasso persistente sull’addome rischio malattie (graziamagazine.it)

L’obesità è una malattia che si caratterizza per l’accumulo di grasso corporeo che determina una serie di conseguenze anche gravi per la salute. L’eccesso di grasso rappresenta, quindi, sempre un fattore di rischio che ci espone alla possibilità di contrarre patologie anche croniche.

Tuttavia, per riuscire ad intervenire in maniera adeguata e quindi contrastare questa condizione, è importante anche valutare come si distribuisce la massa grassa nei singoli soggetti. Questo fattore, infatti, incide significativamente sulla gravità dei rischi associati all’eccesso di peso.

Biotipi costituzionali: a pera o mela, perché uno dei due è potenzialmente più dannoso

Pancia misurata con un metro
Grasso addominale rischi (graziamagazine.it)

Da un punto di vista scientifico, si distingue essenzialmente tra due diversi biotipi costituzionali: quello ginoide, comunemente conosciuto come fisico a pera, e quello androide ovvero fisico a mela. La differenza tra i due sta nella distribuzione della massa grassa che nel primo caso si concentra sugli arti inferiori e sui fianchi, mentre nel secondo caso il grasso si deposita soprattutto nella parte superiore del corpo.

Tra i due biotipi, quello che costituisce un fattore di rischio maggiore è rappresentato dalla conformazione androide. Questo perché il grasso addominale si accumula soprattutto a livello viscerale ovvero in profondità e di conseguenza intorno agli organi. Dal punto di vista metabolico, il grasso viscerale è più attivo di quello sottocutaneo andando a produrre una serie di molecole pro-infiammatorie e di acidi grassi circolanti.

Questo si traduce in un rischio maggiore di contrarre e soffrire di patologie come iperinsulinemia, insulinoresistenza, diabete di tipo 2 ma anche ipercolesterolemia, ipertensione e ipertrigliceridemia con tutto quello che questo significa a livello di sistema cardiocircolatorio, in particolare, ma non solo.

L’obesità è strettamente legata allo stile di vita per cui il primo passo da fare è adottare in maniera preventiva quelle misure che contrastano l’eccesivo aumento di peso; si parla ovviamente di seguire una dieta sana e bilanciata a cui va necessariamente affiancata attività sportiva da svolgere almeno 3 volte a settimana. In caso caso di obesità, infine, è comunque necessario farsi seguire da nutrizionisti specializzati che possono meglio strutturare in base ai diversi soggetti e al genotipo che forma la loro fisicità, quello che è il percorso da seguire.

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