Stai per divorziare: occhio alla normativa che cambia le carte in tavola

Il divorzio è uno dei momenti più difficili da affrontare per una coppia che, se non sta più bene insieme di comune accordo, decide di separarsi. Ma cosa succederà ai beni che hanno condiviso?

Probabilmente il divorzio è un momento che rischia di segnare anche la vita dei figli minorenni, che magari vedranno meno il padre o la madre, quando fino a poco tempo prima vivevano sotto lo stesso tetto. Di solito, il consiglio per una coppia che sta per divorziare è quello di non accentuare troppo i conflitti tra di loro.

Separazioni e utenze del divorzio
Il giudice decide separazione dei beni (foto Adobe) – GRAZIA MAGAZINE.IT

Ma un’altra domanda: che ne sarà di tutti i beni condivisi fino a poco tempo prima della decisione di divorziare? A chi verranno assegnati?

Divorzio, a chi va la casa in caso di separazione

Separazioni e utenze del divorzio
A chi va la casa? (foto Adobe) – GRAZIA MAGAZINE.IT

La casa è considerata il bene principale per chi vive insieme in una famiglia. Ma quando i rapporti cominciano a incrinarsi, chi intende divorziare comincia subito a pensare al bene principale in cui vive. La legge sottolinea che la casa rimane di proprietà dell’intestatario se si tratta di una coppia senza figli o con figli maggiorenni ed economicamente autonomi.

Se invece la casa era in comunione dei beni, questa va divisa equamente. Se i coniugi, inoltre, non lavorano, sarà il giudice a decidere nella divisione dei beni. Se questa opzione non è possibile, il giudice mette in vendita la casa, e il ricavato verrà diviso tra la coppia che si sta divorziando.

Di chi è la casa in caso di figli minorenni?

Molte volte capita che le coppie divorzino anche se ci sono figli minorenni o che non sono ancora economicamente autonomi e dipendono dai genitori. In tal caso, il giudice assegna la casa al genitore collocatario, ossia a quello con cui vivono anche i figli.

L’altro genitore dovrà quindi trovare un appartamento e vivere altrove.

L’assegnazione della casa rimane valida fino a quando: i figli non diventano economicamente autonomi; i figli non vanno a vivere da soli; il coniuge collocatario non va a vivere altrove; i figli maggiorenni, anche se disoccupati, non stanno perseguendo un proficuo percorso di studi o, in mancanza di questo, non stanno cercando un lavoro; i figli hanno superato la soglia dei 30/35 anni, oltre la quale perdono definitivamente il diritto al mantenimento (e quindi anche alla casa coniugale).

Inoltre, le spese condominiali devono essere equamente divise, ma: le spese ordinarie sono pagate dal coniuge titolare del diritto sulla casa; le spese straordinarie sono pagate dal coniuge proprietario; le tasse sulla casa sono pagate dal collocatario dell’appartamento; le utenze sono pagate dal coniuge che vive nella casa assegnata dal giudice. Questo vale anche in caso di separazioni “eccellenti”, come quella di due vipponi come Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli.

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