Carne, tempi di cottura: in base a cosa varia e come non sbagliare

Rispettare i tempi di cottura della carne è più importante di quanto si possa immaginare, e non solo dal punto di vista del gusto: vediamo come cambiano e come non sbagliare. 

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Cuocere la carne (Graziamagazine.it)

Saper cuocere la carne significa anche rispettarne i tempi di cottura. Rappresenta un aspetto cruciale non solo affinché il risultato sia delizioso, ma anche per salvaguardare la salute e la sicurezza alimentare del piatto. La carne, essendo un prodotto altamente proteico e suscettibile a microbi dannosi, richiede una cottura adeguata per eliminare potenziali agenti patogeni e garantire la sua commestibilità.

Ovviamente, rispettando i tempi di cottura ne trarranno giovamento anche le papille gustative: il risultato finale sarà tenero, succulento e pieno di sapore. Quindi, occhi ben aperti e leggete attentamente questa mini-guida: la precisione nei tempi di cottura della carne non è solo una pratica culinaria, ma un atto di responsabilità verso il benessere di chi si troverà a gustare i nostri piatti.

Rispettare i tempi di cottura della carne: come farlo nel modo giusto

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Tempi di cottura della carne (Graziamagazine.it)

Non c’è nulla di peggiore e meno soddisfacente di un arrosto secco, una braciola troppo stoppacciosa e una bistecca cotta male. Purtroppo, è molto facile compiere degli errori e sbagliare i tempi di cottura della carne: è solo questione di minuti e il processo richiede la massima attenzione. Bastano una padella troppo calda o un forno non adeguatamente preriscaldato a rovinare quello che avrebbe dovuto essere un piatto delizioso. Prendiamo in considerazione la carne di maiale e capiamo quali sono i tempi ottimali per la sua cottura.

Come sappiamo, la carne di maiale è molto versatile in cucina. In virtù dei suoi molteplici adattamenti, la si trova in un’ampia gamma di tagli che richiedono cotture diverse tra loro. Innanzitutto, bisogna far propria la differenza tra parti magre (quali il filetto) e parti più grasse (come la pancetta).

Per prevenire rischi batteriologici, la cottura di tutta la carne deve avvenire almeno tra i 63° e i 65° di temperatura. Questo garantisce l’eliminazione di microrganismi nocivi e la rende sicura per il consumo. Poi, per far sì che al gusto risulti succulenta e saporita, è importante monitorare tempi e temperatura interna della carne durante la cottura e prestare attenzione a due fasi cruciali, la preparazione e il riposo.

Prima di cuocerla, va lasciata a temperatura ambiente per qualche minuto. Questo rilasserà le fibre muscolari riducendo lo shock termico quando viene messa in cottura, il quale rischia di indurirla. Anche la marinatura è un processo da non dimenticare: massaggiarla con spezie, olio ed eventualmente vino aiuterà la carne non solo ad insaporirsi, ma anche a preservare la tenerezza. Infine, dopo la cottura deve essere lasciata riposare per alcuni minuti prima del taglio. Questo fa in modo che i succhi interni si ridistribuiscano in modo uniforme.

In quanto ai tempi, variano da tipologia a tipologia di carne e dalla cottura in padella o al forno. Ad esempio, in padella la lonza richiederà una cottura di 10 minuti, al filetto ne basteranno 5, le braciole hanno bisogno di 3-4 minuti per lato, l’arista ha bisogno di 2-3 minuti per lato se si tratta di fettine o fino a 25 minuti se si tratta di un pezzo da circa 1 kg. Tagli più grassi, come la pancetta, richiedono fino ai 10 minuti affinché il risultato finale sia croccante.

Cuocere con il forno, invece, richiede un pre-riscaldamento fino a 180-200°. In questo caso, per un filetto bastano 20-25 minuti, per la lonza anche un’ora e 20 minuti, l’arrosto necessita di un’ora e mezza, le braciole di 20-30 minuti, la pancia 90 minuti, le costine solo mezz’ora.

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